giovedì 3 dicembre 2009

"Ugualianza e giustiza" di Celso Battaglia

Riceviamo e pubblichiamo questa poesia di Celso Battaglia

Ugualianza e Giustizia

Finita è la guerra diamoci la mano,
Figli siamo di una stessa nazione.
Mai repubblichino uguale a partigiano!
Non confondiamo il torto e la ragione.

Con l'oppressore per opportunismo,
Forse qualcun di loro in buona fede?...
Certo non si potrà dir per altruismo,
Poiché a questo più nessuno crede.

Suo nonno è morto nel suo letto,
Il mio nei boschi è stato trucidato.
Pagato non hanno le sue colpe.
Ora l'un l'altro si vuole assimilato.

Chi con l'invasore squartava donne,
Lanciava bimbi in aria e gli sparava.
Oggi, non perdono, riconoscenza vuole.
Ma allora l'uguaglianza dove stava?

Rispetto, pietà o compassione
Per donne e bambini non vi è stato.
Con quale pretesa, o qual ragione,
L'un l'altro venga oggi equiparato?

I morti sì sono tutti morti,
Non tutti con la stessa sepoltura.
Non vorrei che qualcun vengan risorti!
Vi dico che io ho ancora assai paura.

Da tempo il progetto si prepara.
Vegliate: sta venendo lentamente.
Che la storia si ripeta non è rara,
Possibile non si possa far niente?

Le ronde già si sta legalizzando.
A quel tempo erano solo tollerate.
Pian piano il potere van prendendo,
Le squadre (olio di ricino e bastonate.)

Celso Battaglia

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