giovedì 26 febbraio 2009

Presentazione saggio "La linea Gotica e le stragi" Modena Book Festival 7 marzo



Modena Book Festival, Foro Boario, ore 10,00
Presentazione del saggio
"La Linea Gotica e le stragi"
di Massimo Turchi
Saranno presenti, l’autore, Claudio Silingardi (direttore dell’Istituto Storico di Modena) e Andrea Giannasi (editore).
Interverrà anche l'ANPI di Modena.
L'evento è su Facebook conferma la tua partecipazione

lunedì 23 febbraio 2009

Incontro S.E.Me. in Norvegia


I componenti dell'incontro del 20-21 febbraio 2009 in Norvegia presso il centro di ricerche storiche Stiftelsen Arkivet a Kristiansand. Sono presenti tutti i partner:
"Comunità Montana Unione dei Comuni della Valle del Samoggia. Risorsa Europa", l'inglese "Renaissance Yorkshire" (altri siti "My Yorkshire" e "My Learning"), la norvegese "Stiftelsen Arkivet" (in collegamento con "Neveragain"), la spagnola "Sociedad de Ciencias Aranzadi", la polacca "Spoleczna Wyzsza Szkola Przedsiebiorczosci", la spagnola "Asociazión Aragonesa de Entidades Locales - ASAEL".

Rai Tg1 Storia


Segnaliamo questo importante appuntamento televisivo condotto da Roebrto Olla, visto che le singole puntate sono visibili online "Tg1 Storia"
C'è anche il blog a cui consiglio di iscriversi "Passato e presente"

domenica 22 febbraio 2009

Il grande interesse degli inglesi per la storia della Seconda Guerra Mondiale

Un amico ci ha consigliato di andare a vedere il sito del quotidiano inglese Telegraph, dove ci sono molte notizie sulla Seconda Guerra Mondiale e i link ai principali siti istituzionali (soprattutto inglesi) come The Imperial War Museum.
Molto interessanti sono le due sezioni del giornale:

1) "Britain at war" è l'archivio degli articoli pubblicati in occasionei dei 70anni dalla conferenza di Monaco (28 settembre 1938) durante la quale Hitler e Chamberlain si accordarono per l'annessione dei Sudeti alla Germania;


2) "Britain at War: Readers' Memories" è la sezione che vuole raccogliere tutte le memorie storiche della guerra!
Tra i vari articoli (con video) c'è anche quello relativo alla Campagna del Nord Africa e dell'Italia.

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MOLTO INTERESSANTE LEGGERE LE STORIE DEI SOLDATI CHE HANNO COMBATTUTO SULLA LINEA GOTICA...
E' sufficente digitare, nello spazio dedicato alla ricerca, "Gothic Line" (con le virgolete) e appariranno oltre quattro pagine di storie di soldati che hanno preso parte alle battaglie della Linea Gotica, partendo dall'Africa!

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Tra i molti articoli interessanti ne segnaliamo due su Hitler:

1) "Adolf Hitler had poor table manners and suffered flatulence" (17/2/2009);




2) "Adolf Hitler told bad jokes about Nazi friends" (24/6/2008)

mercoledì 18 febbraio 2009

"Katyn", il film di Wajda dove parla anche del padre morto nella strage


Dal quotidiano online di "Articolo 21" riportiamo questo articolo (nell'articolo è visibile il trailer in italiano):
Esce nelle sale italiane Katyn, il film di Wajda. RaiSat Cinema propone uno speciale.
Ricostruire una storia negata per oltre cinquanta anni. Si tratta della tragedia degli ufficiali polacchi e dei riservisti che, nel 1940, vengono trucidati dall'Armata Rossa su decisione di tutto il Politburo guidato da Stalin. Quasi 22 mila vittime, la cui storia è stata censurata per tutta la durata del regime sovietico. Si trattava dell'elite polacca. Nei ranghi degli eserciti, col grado di ufficiale, entravano infatti tutti i laureati polacchi. Scienziati, legali, giornalisti, uomini di cultura, medici, in pratica la futura classe dirigente polacca. Per i sovietici, che avevano già deciso di spartirsi la Polonia con la Germania Nazista, sarebbe stato molto più semplice raggiungere il risultato privando la Polonia della sua classe dirigente più giovane. Il regista Andrzej Wajda, che perse il padre in quell'eccidio, ha realizzato un film, Katyn, che uscirà nelle sale italiane il prossimo 13 febbraio. Il film ha ricevuto la nomination all'Oscar quale miglior film straniero. RaiSat Cinema, in occasione dell'uscita del film nelle sale italiane, propone un documentario che ricostruisce quella storia anche attraverso le sequenze del film.
Il documentario, dal titolo "Requiem per la Polonia", sottotitolo "Katyn, dentro il film di Andrzej Wajda" è stato realizzato dal giornalista Giorgio Santelli, per lungo tempo direttore di Articolo 21 e attualmente fra i coordinatori del quotidiano italiano on line sulla libertà di stampa legato all'associazione Articolo 21.
"Raccontare le storie che sono state o sono nascoste - afferma l'autore - quelle che hanno negato o negano diritti e libertà, è uno dei motivi che mi hanno spinto ad accettare l'invito del Ministero degli esteri polacco, dell'Ambasciata di Polonia in Italia e del distributore italiano, Marco Mazzarotto (Movimento film). Insieme ad alcuni giornalisti italiani siamo andati in Polonia, a Varsavia, per raccontare quella tragedia. Abbiamo incontrato i familiari delle vittime di Katyn e Andrzej Wajda, le associazioni che in tutti questi anni hanno preservato la memoria, gli storici e i legali polacchi che tentano di ottenere verità e giustizia dalla Federazione Russa, erede dell'Unione Sovietica".
Nel documentario si alternano alcune sequenze del film che fanno da filo conduttore a quella vicenda. Documenti, storie personali attraverso le interviste ai familiari delle vittime, a storici, associazioni per la memoria e legali che stanno tentando, anche attraverso gli esposti di alla corte europea di Strasburgo, di ottenere piena giustizia su quella vicenda.
"RaiSat Cinema è stata molto sensibile ed ha immediatamente raccolto l'idea di trasmettere il documentario che è diventata una produzione del canale Cinema - prosegue Giorgio Santelli.
Il regista Andrzej Wajda nel film "Katyn" rievoca una pagina di storia controversa e dimenticata attraverso la storia di una vicenda familiare. Da anni Wajda, figlio di uno degli ufficiali uccisi a Katyn, sognava di realizzare questo film per dare voce e memoria a quanti furono uccisi nell' eccidio di Katyn.
La trama del film "Katyn" è ambientata nella Polonia del 1939; il film inizia con la scena della fuga di due folle: mentre una cerca di sottrarsi all' oppressione della Wehrmach, l' altra scappa dall' Armata Rossa. (sequenza presente anche nel documentario di RaiSat Cinema). E' il 17 settembre e con il patto segreto Molotov-Ribbentrop la Germania di Hitler e l' Unione Sovietica di Stalin si sono appena divise la Polonia cancellandola dalle carte geografiche. Dopo quella doppia invasione, 22mila polacchi (ufficiali dell' esercito ma anche civili appartenenti all'intellighenzia del Paese) furono arrestati, deportati nei campi di prigionia sovietici, uccisi con un colpo alla nuca nelle foreste di Katyn, Tver e Kharkov e sepolti nelle fosse comuni, mentre mogli e figli che non vennero deportati aspettavano il ritorno a casa dei loro cari dei quali non avevano più notizia. Mosca rigettò la responsabilità del massacro sull' esercito nazista che aveva scoperto le fosse nel 1943, e solo nel 1990 le autorità sovietiche ammisero per la prima volta che a commettere il crimine era stata la polizia segreta di Stalin. Sull' eccidio calò poi il segreto dell' Occidente per il quale nel frattempo Stalin era diventato un alleato prezioso contro la Germania.
Nel documentario la vicenda prosegue anche nei giorni più recenti. Dopo l'apertura di Gorbacev ed Eltsin, si assiste oggi ad una chiusura degli archivi di Mosca voluta da Vladimir Putin e all'archiviazione dell'inchiesta. La verità, quindi, non è ancora completa. La difficoltà nei rapporti con la Federazione Russa legata a questa vicenda con ogni probabilità trae ragioni dal fatto che il riconoscimento di quel genocidio porterebbe la Russia a dover pagare milioni di euro di indennizzo per i familiari delle vittime.
Il documentario si sofferma anche sul comportamento della stampa Russa che, dopo una fase di grande apertura alla vicenda, negli ultimi anni, parla poco di Katyn. Una scelta frutto, in parte, di autocensura determinata dalla paura di innescare possibili reazioni negative da parte del governo russo.
"Un grande aiuto nella realizzazione delle interviste è stato fornito dalla televisione pubblica polacca - conclude Santelli - che ha messo a disposizione mia e di tutti i giornalisti presenti, immagini di repertorio e il documentario realizzato che, in brevi stralci, è citato in quello prodotto da RaiSat Cinema. La produzione cinematografica, il distributore italiano e il regista hanno inoltre liberato i diritti di messa in onda di lunghi stralci del film che arricchiscono il racconto. Un contributo importante a questa ricerca della verità".


Il sito del film "Katyn"

Progetto Memoria - per la salvaguardia delle fonti orali


Lo scopo del Progetto Memoria è quello di conservare nel tempo le testimonianze del passato, raccontate direttamente da chi questi avvenimenti li ha vissuti in prima persona. Con il debutto del Progetto su Internet, si è data una svolta a questa iniziativa. Originariamente localizzata solo in due regioni italiane, Toscana e Umbria, questa ricerca si sta allargando a tutto il territorio nazionale...

martedì 17 febbraio 2009

Premiata Officina Pagliaro


Ringraziamo Giuliano Zanaglia che ci ha ricordato di segnalare Alberto Pagliaro e il suo Blog, un bravo disegnatore che ha conosciuto a Reggio Emilia in occasione della Festa dell'ANPI.
Famose le sue strisce che appaiono regolarmente sul mensile satirico "Il Vernacoliere" e tra queste, molto belle quelle che parlano dell'esperienza dei partigiani come "Puppamelo" (link che apre la pagina della striscia leggibile)

lunedì 16 febbraio 2009

Eccidio, dall'Italia scuse alla Grecia


Cristian Molini ci ha segnalato questo interessante articolo apparso sul Resto del Carlino del 26 febbraio 2009. Grazie.

Da Vinca due poesie di Celso Battaglia

Celso Battaglia, autore del ilbro "Vinca, la sua storia e il suo martirio. Memorie di ieri, seme di domani", e gestore del "Blog su Vinca ci ha inviato due poesie che pubblichiamo.

Sant’Anna

Paese tristemente assai famoso,
per una strage immane perpetrata.
Che i martiri tuoi abbian riposo
e la tua storia mai sia dimenticata.

Là, sugli Appennini in santa pace
col campanil la chiesa, gli abitanti:
dove non vi è più guerra e tutto tace
sono stati sterminati tutti quanti.

Rifugio eri per tanti sfollati,
che fiduciosi lassù cercaron scampo;
saranno anch’essi tutti massacrati
non furono protetti da alcun santo.

Piccolo paradiso di tranquillità,
com’è avvenuto tanto orrore?
questo è il destino dell’umanità,
se l’odio prende il posto dell’amore.

Ma quando gli strateghi capiranno?
Stragi, abusi su deboli innocenti,
prima o poi su di loro ricadranno
e da vincitori diverranno perdenti.

Quel sacrario eretto alla memoria,
quale monito perenne deve stare,
per trasmettere ai posteri la storia:
che un tal dramma mai più possa tornare.

- ° -

Vinca e Sant’Anna

La strage di S. Anna1 è vera storia:
come tale va trasmessa fedelmente,
a fin di tramandarne la memoria,
Come andarono le cose veramente.

Dodici giorni appena son passati,
un'altra strage sarà consumata.
Ecco che a Vinca già son arrivati,
la stessa sorte gli era destinata.

La strage di Vinca2 è la riprova,
voluta preparata a tavolino.
tutti sappiamo e non è cosa nuova.
Così che si decise il suo destino.

Solo unico scopo fu la strategia,
per far terra bruciata su quei monti.
Non vi era “Farfalla”3 traditor, spia,
per sterminare tutti gli abitanti

Il paese intero condannato a morte.
questa e la verità sulla tua storia.
Così che fu decisa la tua sorte
nessuno venga qui per cercare gloria.


1) Strage di Sant’Anna 560 morti
2) Strage di Vinca 174 morti
3) Nome del presunto, capo partigiano, che si dice ricercato dai tedeschi

lunedì 2 febbraio 2009

Ann & Jack McDaniel





Riceviamo da Giancarlo Rivelli e volentieri pubblichiamo.
“Il giorno 8 novembre 2008, dopo un lungo scambio di e-mail, ho incontrato alla stazione di Firenze i coniugi americani Jack McDaniel, 84 anni ed ex ingegnere dell’esercito, e la moglie Ann Talbott, 81 anni e sorella del soldato Charles Blakely Talbott, appartenente alla compagnia G del 133° reggimento della 34a divisione di fanteria US, morto il 2 ottobre 1944 nei pressi di Cedrecchia (Comune di San Benedetto Val di Sembro). Li ho accompagnati in auto in Appennino e, usciti dal casello di Pian del Voglio, siamo arrivati in una zona aperta da cui era possibile dare un vasto colpo d’orizzonte e orientare i miei ospiti, leggendo nel contempo i passi del diario del 133° reggimento relativi ai luoghi posti davanti ai loro occhi. Una volta individuata dall’alto l’area di interesse l’abbiamo raggiunta, raccogliendo lungo la strada un testimone oculare dell’epoca, il sig. Fernando Farini di Madonna dei Fornelli. Con i suoi 85 anni sorretti da un fisico ancora prestante e una memoria di ferro, ci ha raccontato come ha visto svilupparsi l’attacco americano da un punto d’osservazione privilegiato: aveva infatti accompagnato verso Madonna dei Fornelli i primi reparti americani, che avevano posto poi il loro comando nella sua casa. Con precisione ha indicato dove erano avvenuti gli episodi principali e dove aveva visto giacere numerosi corpi di soldati americani, fra cui, probabilmente, quello del povero Charles Blakely Talbott. Nel frattempo siamo stati raggiunti dal sindaco di San Benedetto Val di Sembro (nel cui territorio si trova la località di Cedrecchia), il sig. Gianluca Stefanini, che con parole semplici, ma significative, ha raccolto in un vasetto un poco di suolo e lo ha donato, con gesto evocativo e di ringraziamento, seppure postumo, alla signora Ann, quale simbolo del sentimento di riconoscenza che ancora oggi la popolazione locale sente per chi ha combattuto e sofferto per la nostra libertà. Anche un fiore di campo le è stato dato, un fiordaliso, raccolto dove i combattimenti sono stati più aspri. Poi il sig. Fernando ci ha accompagnato alla chiesa di Cedrecchia, raccontando particolari atroci degli scontri, come gli irriducibili paracadutisti tedeschi schiacciati nelle loro buche dai cingoli dei carri armati americani, o il civile locale che, finiti i combattimenti, urinò sulla testa di un ferito tedesco riverso a terra. Il giro è proseguito a Monzuno, per un veloce pasto e un saluto del sindaco Andrea Marchi che ha omaggiato gli ospiti di una guida locale della Linea Gotica. La tappa successiva è stato il museo Winter Line di Livergnano, dove eravamo attesi dai proprietari e curatori Umberto Magnani e Patrizia Piana. Questo piccolo museo privato, aperto al pubblico nei giorni prefestivi e festivi, ha grandemente impressionato gli ospiti, che hanno potuto toccare con mano i tanti reperti esposti. Anche in questa occasione Jack e Ann sono stati omaggiati di due pubblicazioni, cosa che ha indotto Jack a promettere che appena tornato a casa inizierà a studiare la nostra lingua! Il tour ha avuto la sua conclusione al cimitero tedesco del passo della Futa, la cui distesa di oltre 34.000 morti tedeschi ha molto colpito e mosso a compassione. Considerata l’età Ann e Jack sono poi stati da me accompagnati ai piedi della scaletta della nave da crociera ormeggiata nel porto di Livorno, da cui erano sbarcati la mattina.”