sabato 5 dicembre 2009

Fivizzano (Massa): QUELLA STRAGE NAZISTA SENZA RISARCIMENTO

Da Repubblica del 21 novembre 2009 (p. 38)
Quella strage nazista senza risarcimento
Gentile Augias, ho rintracciato copia di una lettera inviata nel 1945 ad una zia emigrata in America. La si informava della tragedia avvenuta a San Terenzo dei Monti di Fivizzano (Massa Carrara). Il 19 agosto 1944 un congiunto aveva avuto la sfortuna di ospitare il maggiore delle SS Walter Reder con i suoi subalterni. Per ricompensa la moglie e cinque figli vennero trucidati come rappresaglia antipartigiana con una moltitudine di compaesani quasi tutti donne e bambini. Il paese venne messo a ferro e a fuoco e i nazi-fascisti vi rimasero fino al 23 aprile ' 45 in quanto era una posizione strategica in quel lato della Linea Gotica. ' L' armadio della vergogna' ha impedito per oltre mezzo secolo qualsiasi richiesta di giustizia. Il 26 giugno u. s. il tribunale Militare di Roma ha condannato nove ex ' SS' del battaglione Reder all' ergastolo come responsabili della strage. Ha anche condannato il governo della Repubblica federale tedesca a risarcire i familiari. Il governo tedesco ha fatto sapere che non risarcirà niente e di aver presentato ricorso al tribunale dell' Aja per analogo episodio accaduto a Civitella val di Chiana. Motivazione: un tribunale italiano, condannando in concorso la Repubblica tedesca avrebbe violato il diritto all' immunità degli Stati sovrani. Se lei pubblicasse la lettera forse qualcuno in Germania potrebbe vergognarsi. Roberto Oligeri
La lettera è del 3 luglio 1945 racconta alla zia negli Stati Uniti la tragedia avvenuta un anno prima. Eccone alcuni stralci: «Il 19 agosto 1944 la moglie di Mario e i suoi 5 figli, dai 3 ai 19 anni, venivano trucidati dalle belve delle ' SS' insieme a molte persone tra le quali il parroco. Ci è toccata anche la beffa di essere obbligati ad ' ospitare' a pranzo all' osteria il comandante e gli altri ufficiali di quella banda di criminali assassini ...dopo il pranzo la soldataglia ci ha rubato biancheria e merce bruciando quello che non potevano portare; hanno rubato anche il bestiame dalla stalla. ... Lo scorso inverno per salvare almeno nostro nipote dottor Giulio di ritorno dall' Albania dov' era ufficiale medico e che non s' era più presentato al reggimento divenendo per loro un disertore, pensa che gli abbiamo ricavato un nascondiglio prosciugando il pozzo che si trova sotto la pedana del bancone; lo facevamo uscire solo di notte per le sue necessità, in quella catacomba c' è rimasto dei mesi...La angustie e i tormenti continuano anche oggi la maggioranza delle popolazione soffre per mancanza di cibo e la gente va in buona parte scalza...». La Germania di oggi nulla ha a che vedere con quella del nazismo ed è probabile che qualcuno si vergogni. Chissà se anche in Italia si vergognerà qualcuno tra coloro che hanno dimenticato che cosa volle dire vivere per un anno e mezzo sotto feroce dominio straniero. - CORRADO AUGIAS

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