lunedì 6 dicembre 2010

Tradotta in inglese la storia della Battaglia di Natale in Valle del Serchio


Da "Lo Schermo" del 04-12-2010 riportiamo l'articolo di Nazareno Giusti

Tradotta in inglese la storia della Battaglia di Natale in Valle del Serchio


04-12-2010 / Fatti & personaggi / Nazareno Giusti

BARGA (Lucca), 27 novembre - Nella vita di alcuni di noi ci sono giorni speciali in cui arrivano notizie che non ci saremmo mai aspettati, arrivano all'improvviso, come è accaduto al Tenente Colonnello Vittorio Lino Biondi che, di ritorno dalla missione in Afghanistan, aprendo la sua posta elettronica, si è trovato una sorprendente mail inviatagli dalla signora Anne Leslie Saunders, professoressa alla Research Associate Department of Classics College of Charleston (USA) autrice d'una guida in inglese che tratta della Seconda Guerra Modiale in Italia (“A Travel Guide to World War II Sites in Italy”) e di un importante sito sull'argomento: www.travelguidepress.com.

La professoressa statunitense, oltre a rivolgere i suoi complimenti per l'attività svolta, ha chiesto al militare di poter tradurre il suo libro “La Battaglia di Sommocolonia”, pubblicato nel 2007 con all'attivo una ristampa e la pubblicazione all'interno del volume “Operazione Wintergewitter” dello storico Davide Del Giudice.

La professoressa è venuta a conoscenza del libro sulla battaglia di Natale grazie al dottor James Pratt che proprio a maggio si era recato a Sommocolonia a visitare i luoghi dove il padre, capitano del II° Battaglione del 366th (l'unico reggimento con ufficiali afroamericani, ndr) della 92ma Divisione Buffalo, aveva combattuto dal novembre del '44 all'aprile del '45.

Confessa Biondi: “E' stato emozionante e veramente bello leggere la richiesta della Dottoressa Anne Leslie, è stato pari alla soddisfazione che ho avuto nel ricevere due email dal parte della Ambasciata Italiana a Vienna che ritrascrivevano una comunicazione ricevuta da un professore di Storia austriaco che si complimentava per il libro, in quanto... 'preciso, veritiero, onesto e sopratutto senza acredine.' Vuol dire che abbiamo lavorato bene, e questo alla fine conta. Proprio due bellissimi riconoscimenti, contrapposti e quindi ancor più gratificanti.

Ma perchè negli Stati Uniti c'è questa grande attenzione per questa piccola battaglia?

"La forte considerazione è essenzialmente dovuta al fatto che essa è l'unica attività operativa di un certo livello che si svolse nel 'sottosettore occidentale della Valle del Serchio'. Quando si parla della Linea Gotica, si intende essenzialmente la grande battaglia, durissima e sanguinosa, di Rimini che si svolse nel settore Adriatico, e che durò tutta l'estate del '44 fino a ottobre inoltrato con moltissime perdite da entrambe le parti. Da noi, nel settore Occidentale, le battaglie furono assai più contenute, in particolare l'unica vera operazione è la 'Wintergewitter' Temporale d'Inverno, che mise in difficoltà temporanea gli Alleati, costringendoli ad un rapido cambiamento degli assetti e delle forze sul terreno. Gli afroamericani vivono pertanto il ricordo di questa battaglia, che li ha visti in difficoltà, con un forte senso del ricordo e della passione di chi ha condiviso un particolare momento negativo. Hanno combattuto con onore, ma sono stati battuti dall'impeto travolgente delle forze dell'Asse. Anche se è stata una vittoria effimera, durata due giorni: al terzo giorno erano state già riprese le vecchie posizioni. A seguito di questo momento infelice per la 92° Divisione Buffalo, vi fu un deciso riordinamento interno che vide migliorare sensibilmente la policy razziale con la quale dovevano confrontarsi quotidianamente i soldati afroamericani, oltre alla normale contrapposizione contro le forze nemiche come è ben descritto nel docufilm di Fred Kuwornu, 'Inside Buffalo'".

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