sabato 20 giugno 2009
Stragi naziste: dopo 60 anni spunta a Bologna elenco vergogna
Stragi naziste: dopo 60 anni spunta a Bologna elenco vergogna
Agenzia ANSA del 18 maggio 2009
STRAGI NAZISTE: DOPO 60 ANNI SPUNTA A BOLOGNA ELENCO VERGOGNA
(ANSA) - BOLOGNA, 18 MAGGIO - C'è un elenco della vergogna tutto bolognese, rimasto ignoto per sessant'anni e che racconta due anni di stragi e crimini nazifascisti sulla linea gotica. A compilarlo, durante la guerra, erano stati i Reali Carabinieri, su richiesta del colonnello Romano Dalla Chiesa il 12 agosto 1944: un lavoro imponente e preziosissimo, svolto in condizioni difficili, ma che è stato rinvenuto solo nel 2005 negli archivi del Comando regionale dell'Arma.
Nelle sue pagine ci sono riferimenti a 163 episodi che portarono a 422 vittime, circostanziati con date, descrizioni, testimonianze, nomi dei morti e persino l'indicazione dei presunti colpevoli. Alcuni sono celebri, come l'eccidio di Casteldebole o Molinaccio di Sotto, ma in gran parte si tratta di crimini di cui è rimasta memoria solo tra la gente del luogo. La scoperta, resa pubblica dal senatore Walter Vitali che è entrato in possesso dei documenti durante i lavori della Commissione parlamentare d'inchiesta del 2005, costringe ad aggiornare i dati delle vittime civili nella provincia di Bologna che, secondo i primi calcoli, sono ora stimabili in non meno di 1.400.
Vitali ha anche ricostruito il percorso di insabbiamento degli 'specchi' dei Carabinieri che parte, guarda caso, dall'armadio della vergogna scoperto nel 1994 a Palazzo Cesi che conteneva le inchieste sulle peggiori stragi nazifasciste in Italia. Nonostante il clamore della vicenda, la Procura Generale Militare, infatti, trattenne 273 fascicoli per, ha spiegato Vitali, "una supposta indagine storico-giudiziaria, adducendo che c'erano già stati pronunciamenti". Tutto falso, invece, tanto che Vitali ha anche denunciato alla Procura di Roma i vertici militari, poi assolti, ma censurati dal loro organo di disciplina interno.
Da quei fascicoli, scoperti nel 2003, l'avvocato consulente della commissione Simone Sabattini è così arrivato all'elenco bolognese, di cui si è occupato personalmente il pm della Procura cittadina Luigi Persico. La lista indica colpevoli tedeschi e italiani, sia in uniforme che in abiti civili e solleva il velo su episodi meno noti, come gli omicidi di padri di famiglia che tentavano di difendere le figlie oggetto di violenza sessuale o l'impiccagione di due ragazzi ebrei.
Su alcuni casi singoli, Persico ha condotto anche ricostruzioni dettagliate e approfondite, in cerca di eventuali colpevoli ancora in vita. E' il caso dell'eccidio di cinque partigiani il 12 agosto 1944 a Porretta Terme, oggetto di un'inchiesta già nel dopoguerra e che fu archiviata il 21 novembre 1984. Troppo presto, secondo Persico, perché uno dei due italiani indicati da una testimonianza come responsabili era ancora in vita ed è per questo che Vitali ha preannunciato una denuncia per omissione d'atti d'ufficio al magistrato che decise l'archiviazione. L'auspicio di Vitali è che ora venga istituita una Fondazione sulle stragi nazifasciste in Italia, magari con sede all'Altare della Patria: "E' tempo che lo Stato dia agli storici il libero accesso a tutti gli archivi", ha spiegato il senatore Pd, ipotizzando anche la creazione di un archivio dei crimini a livello regionale e provinciale.
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