domenica 7 giugno 2009

Barack, un parente per ogni occasione


Un articolo di Maurizio Molinari tratto dalla Stampa del 7 giugno:
Barack, un parente per ogni occasione
I parenti di Obama sono stati invocati spesso in Normandia, come avvenuto prima nelle tappe al Cairo e Buchenwald, trasformandosi nei protagonisti di questo viaggio presidenziale in Europa e in Medio oriente. Al Cairo Obama aveva parlato degli «avi musulmani» del padre per sottolineare il suo legame con l’Islam. A Buchenwald aveva ricordato il prozio Charles Payne, fra i liberatori del campo di concentramento della Germania orientale, per sottolineare la memoria famigliare della Shoà. E a Omaha Beach i personaggi citati sono stati il nonno materno Stanley Dunham «che arrivò su questa spiaggia sei giorni dopo lo sbarco e poi attraversò l’Europa con l’armata di Patton» e la nonna materna Madelyn «volontaria in una fabbrica del Kansas» durante la Seconda Guerra Mondiale. Anche Sarkozy ha ricordato Stanley Dunham aggiungendo che «assieme a due suoi fratelli» combattè per liberare la Francia. A ben vedere i parenti-simbolo richiamano i valori di cui Obama si è fatto portatore in questo viaggio: il padre l’integrazione dell’Islam in America, il prozio la memoria dello sterminio e i nonni l’impegno contro il Male.

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