giovedì 23 luglio 2009
Vesime riscopre l'aeroporto dei partigiani
Da La Repubbilca di Torino riprendiamo questo interessante articolo di Massimo Novelli del 20 luglio 2009
Vesime riscopre l'aeroporto dei partigiani
Sulla sponda destra del Bormida, il campo accolse diversi velivoli e una volta venne anche arato dai tedeschi
VESIME. Il nome in codice era Excelsior. E quassù nell´Alta Langa, «nell´arcangelico regno dei partigiani» come lo chiamava Beppe Fenoglio, fra l´ottobre e il novembre del 1944 gli uomini della seconda divisione autonoma Langhe, i fazzoletti azzurri badogliani al comando di Piero Balbo detto «Poli» e Neville Darewski, l´ufficiale britannico del SOE (Special Operation Executive) conosciuto come maggiore Temple, idearono e realizzarono il campo d´aviazione di Vesime. Lo fecero grazie all´aiuto dei contadini e degli abitanti della zona come il geometra Pasquale Balaclava, che concretizzò materialmente il progetto. Situato sulla sponda destra della Bormida di Millesimo, in prossimità del ponte di Perletto, sorse per favorire l´arrivo delle missioni alleate e il trasporto di feriti e di salme nell´Italia libera: una di queste fu quella del povero Temple, morto in un incidente assurdo (schiacciato contro un muro dalla fiancata di un camion) avvenuto a Marsaglia.
Sta di fatto che, insieme alle piste della Jugoslavia del maresciallo Tito, quella di Vesime fu una delle poche a essere realmente operativa nella Resistenza europea. Fu collaudata il 17 novembre con l´atterraggio dell´aereo inglese Lysander. Seguì, il 19 novembre, quello di un B-25 Mitchell. Successivamente messo fuori uso dai tedeschi, che lo fecero arare, riprese ancora a funzionare nel marzo-aprile del 1945. Altri velivoli vi giunsero e ripartirono: tre Lysander e un C-47 Dakota. Dopo la fine della guerra l´air-field, che era lungo circa 1100 metri e la cui esistenza venne documentata dalle macchine fotografiche di due sergenti inglesi (le immagini sono all´Imperial War Museum di Londra), ritornò a ospitare mais, granoturco, un pioppeto. Rimase vivo, tuttavia, nella memoria della gente. Non a caso la costruzione del campo sarebbe stato definito da Bill Pickering, coraggioso agente del Soe che agì nel´Astigiano, «uno dei più audaci progetti nella storia della seconda guerra mondiale».
La memoria non si è perduta nemmeno oggi. Sia pure con oltre sessant´anni di ritardo, il comune di Vesime ha deciso finalmente di acquisire una parte dei terreni che ospitarono la pista. Lo scopo è di ricordare il vecchio «aeroporto» della lotta di Liberazione con un monumento. Il merito va a un gruppo di persone che, in tutto questo tempo, non ha dimenticato quanto accadde in riva alla Bormida. È un elenco che comprende Angelo Marello, noto carrozziere torinese originario di Vesime, così come il sindaco Gianfranco Murialdi, il professor Riccardo Brondolo, la famiglia Balbo, alcuni ex partigiani e l´Anpi, don Angelo Siri, Gianluigi Usai, l´Istituto storico della Resistenza di Asti (da Lucio Tomalino a Mario Renosio).
Grazie al loro impegno si potrà renderà omaggio solenne ai valorosi che, nel cielo sulle colline, le «top hills» del Partigiano Johnny, andarono a osare dove osano le aquile. Tra di loro c´era il capitano McDonald, che atterrò a Vesime con i suoi paracadutisti del SAS (Special Air Service). La vedova di McDonald verrà a fine settembre in visita in questo angolo di Piemonte, Desidera vedere i luoghi nei quali suo marito combatté per la libertà, partecipando alla liberazione delle Langhe e di Alba.
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