domenica 5 luglio 2009

Le cartoline del soldato Smith


Da Il Resto del Carlino - Bologna - Monzuno, 5 luglio 2009
di GIANNI LEONI
Le cartoline del soldato Smith
Da Bristol a Vado, dopo 64 anni restituisce souvenir di guerra


DUE VECCHIE cartoline in bianco e nero con una panoramica sui tetti e sui campanili di Firenze. Più di sessant’anni fa avevano lasciato l’Italia per l’Inghilterra, ma in questi giorni, ‘imbucate’ dai ricordi, hanno percorso il tragitto inverso e da Bristol sono tornate a Vado e a Monzuno. Il mittente, Reginald Smith, ex militare della Coldstream Guards aggregata alla Sesta Armata Sudafricana, le aveva raccolte tra le macerie di una casa bombardata e adesso le ha rispedite a chi, in quella casa, aveva abitato. Proprio una bella storia, incorniciata da un fiabesco paesaggio di neve, di vento gelido e da una lunga scia di ricordi. Un inverno pesante, quello del 2008, adatto alla malincinia e alle riflessioni. E così, l’ex militare Reginald Smith in un giorno come un altro ha guardato dalla finestra della sua casa di Bristol le strade e i giardini animati quasi soltanto dalle raffiche che scuotevano gli alberi. Ma d’improvviso, davanti a quello scenario, la mente gli è corsa indietro, in un balzo di oltre sessant’anni, verso la giovinezza e un’altra dura stagione: quella degli ultimi giorni di guerra sull’Appennino toscoemiliano, tra rumori di passi, rombi di motori, echi di bombe in dissolvenza e sogni di un domani finalmente diverso. Quanta neve anche allora! E che vento, e che freddo! E soprattutto, quanti ricordi! Per rimetterli in ordine Reginald Smith ha frugato in soffitta tra bauli e scatoloni. E lì, raccolta in un angolo c’era la sintesi di anni lontani: immagini di commilitoni sbiadite dal tempo, alcuni documenti, qualche lettera, eppoi quelle due vecchie cartoline di Firenze raccolte a Vado di Monzuno, nell’aprile del ’45, tra i resti di un’abitazione bombardata. Reginald le aveva ripulite dalla polvere e inviate a casa, in Inghilterra, insieme con una lettera in cui raccontava ai parenti i particolari dei suoi giorni in Toscana, nell’ultima avanzata verso la Liberazione. E subito, sul sibilo di una nuova raffica di vento, quella curiosa idea: perché non restituire quei due souvenir all’intestataria? E così, anche soltanto per riallacciare un tenue filo di collegamento con un territorio che aveva accompagnato la sua giovinezza, l’ex soldato Reginald Smith ha scritto a Luca Morini, di Monzuno, instancabile e appassionatissimo ricercatore di eventi militari legati al passaggio del Fronte e da anni in contatto con ex soldati di vari Paesi.
«LE CARTOLINE raccolte nella casa distrutta — spiega Morini — erano indirizzate alla signora Agnese Benassi, scomparsa nel 2003. Una era stata spedita da Firenze a Vado nel 1941, l’altra nel ’43. La Benassi in quel periodo non aveva ancora vent’anni, più o meno come il mittente, un suo amico di Sasso Marconi». La scomparsa dell’intestataria ha soltanto causato un cambio di indirizzi, perché Luca Morini non ha interrotto le ricerche. «Ho restituito le cartoline ai due figli della donna. E infatti, una l’ho data a Giuseppe Battistini, titolare del Bar Posta nel centro di Monzuno e l’altra a sua sorella Silvia, titolare di un bar latteria a Vado. Cos’hanno detto? Per loro è stata una grande, piacevole sorpresa», racconta Morini, intermediario di una piccola storia, pulita e leggera come la neve di un inverno lontano e come quella di Bristol che l’ex soldato Reginald Smith guardava cadere dalla finestra sui prati e sugli alberi.

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