lunedì 22 marzo 2010

Pesaro, 26 marzo 2009: 'La linea gotica' a Pesaro


Da www.altarimini.it riportiamo la notizia del 22-03-2010 11:22:52
'La linea gotica' a Pesaro - PU

Venerdì 26 marzo prosegue a Pesaro TeatrOltre, rassegna dedicata alle “forme espressive del presente” che si snoda tra Fano, Pesaro ed Urbino su iniziativa della Fondazione Teatro della Fortuna di Fano, dei Comuni di Pesaro e Urbino, della Provincia di Pesaro e Urbino e dell’Amat. Un palcoscenico "grande 3 città" per le più importanti esperienze della scena contemporanea, è questo l’obiettivo di TeatrOltre i cui appuntamenti sono espressione dei linguaggi più innovativi del panorama italiano.
Il Teatro Sperimentale ospita come secondo appuntamento Linea Gotica, una lettura-concerto sorta dall’incontro tra le musiche e i testi di Rossocolore - adattamento, regia e voce recitante sono di Federico Paino - e brani tratti da Linea Gotica di Cristoforo Moscioni Negri (Il Mulino 2006).
Uno spettacolo - realizzato con il sostegno dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo - di chiara impronta teatrale, dove la musica diviene un vero narratore, un attore che accompagna il pubblico in un viaggio all’interno della storia, quella della Resistenza Partigiana. Sfondo del narrato, storie minute semplici e di vita, attraversate da una tensione costante verso il ricordo che si fa memoria.
Martedì 30 marzo presso la Sala della Repubblica del Teatro Rossini alle ore 17.00 avrà luogo l’incontro aperto al pubblico con Federico Paino e i Rossocolore.
Non un banale susseguirsi di musica e recitato ma un fluire narrativo continuo, dove gli elementi si fondono scambiandosi di ruolo, l’uno nell’altro. Al crudo disincanto della dizione dei testi di Moscioni Negri disseminato su schizzi di episodi apparentemente casuali e quotidiani, fa da controcanto la musica calda ed essenziale dei sei musicisti di Rossocolore, per immergere l’ascoltatore non solo in una vicenda personale e comune, ma anche e soprattutto in quella ridda di sentimenti contrastanti che sempre accompagna la guerra e la lotta per il proprio paese e il proprio avvenire.
Il libro Linea Gotica a cui si ispira lo spettacolo è “spietato, scomodo, apolitico, scevro da qualsivoglia moralismo o ideologia. Non vi è traccia di eroi né di demoni. Dallo sguardo inclemente e sofferto dell’autore solo si salvano la semplicità dell’amicizia e della rabbia, il connaturato istinto alla libertà e alla protezione della propria terra, il disgusto per logiche di potere che neppure un conflitto globale cancella e rinverdisce, l’orrore per una guerra che si sa senza vincitori ma solo gonfia di perdite e dolore. Tratteggiando storie di uomini comuni, spesso coraggiosi “fino all’assurdo”, a volte quasi ingenui nella fresca semplicità dei desideri, sempre meravigliosamente umani, l’autore stila anche un fermo atto d’accusa contro un potere indifferente e cinico, che troppo poche volte protegge e più spesso ciecamente soffoca gli slanci di libertà e di autodeterminazione

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