martedì 25 maggio 2010

La guerra con gli occhi dei figli


Dal "Il Resto del Carlino - Bologna" del 25 maggio 2010, p. 29

La guerra con gli occhi dei figli
Studenti delle medie di Vado e Monzuno rivivono a fumetti la strage del ’44

di FRANCESCO FABBRIANI

—MONZUNO— ‘LA GUERRA dei padri raccontata dai figli - La complessità della memoria’ è il titolo del fumetto in cui i ragazzi delle terze della scuola
media di Vado e di Monzuno hanno riportato la storia di Monte Sole, raccontata da coloro che ne furono artefici. Il Gruppo Studi Savena Setta Sambro lo ha pubblicato e si è reso disponibile a sostenere l’edizione in lingua inglese perché la storia possa essere letta anche in altri paesi. Il lavoro fa parte di uno progetto più ampio, chiamato Sharing European Memories, cui hanno partecipato anche Spagna, Gran Bretagna, Norvegia e Polonia. Il lavoro è stato presentato al circolo Monte Adone dal direttore di Emil Banca Daniele Ravaglia che ha sottolineato come il libro, nella sua semplicità, riporti episodi che hanno fatto parte della vita reale di persone comuni. Alla distribuzione del fumetto erano presenti i ragazzi della 3A di Vado. Fra questi, Alessandro Collina che ha commentato «: E’ stato molto bello tradurre in fumetti il frutto delle nostre ricerche ». Condivide Carlos Hernandez Arroniz: «L’esperienza ci ha consentito di interagire con la storia delle persone». Michele Morselli ha trovato importante: «Ascoltare le testimonianze dei
protagonisti per renderci conto veramente dell’accaduto». «Una esperienza interessante anche se è stato impegnativo imparare le complesse tecniche del fumetto», aggiunge Giulia Calzolari. VIRGINIA Epifani è entusiasta: «Abbiamo potuto imparare la storia non riportata sui libri». Benedetta Santagata afferma: «Mi ha affascinato interagire con persone l’emotività e la tensione vissute dai protagonisti». Letizia Barbieri ha elaborato una sua convinzione: «Abbiamo capito che in guerra non ci sono né vinti né vincitori, ma solo profonde ferite da rimarginare». Daniela Dobrin sottolinea l’importanza dell’esperienza; mentre Marianna Rebaioli ha riferito di aver apprezzato molto lavorare in gruppo. Il progetto è stato coordinato da Elisabetta Tosti, Massimo Turchi e da Sergio Tisselli per la fase artistica.

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