giovedì 6 maggio 2010

Fivizzano (Massa): Il processo alle stragi, le novità

La Nazione, 5 maggio 2010
FIVIZZANO POLEMICHE PER IL TENTATIVO DI ESTROMETTERE ALCUNE PARTI CIVILI
Stragi, l’avvocato Bonfigli è ottimista: «La Corte respingerà l’eccezione tedesca»

di Andrea Luparia

«LE PERSONE di Vinca, della Valle del Lucido e di Gragnola parenti delle vittime delle stragi naziste stiano serene. La Repubblica Federale Tedesca aveva già provato davanti al Tribunale militare ad estrometterci come parti civili e non c’è riuscita. Adesso sarà la Corte d’Appello militare a Roma a decidere su questa nuova eccezione preliminare ma nel primo grado l’eccezione è stata respinta». A parlare è l’avvocato Emilio Bonfigli, di Gragnola, che insiemeall’avvocato Davide Cariola segue il processo contro le SS colpevoli delle stragi nel territorio fivizzanee per conto di diverse persone. «Possono stare tranquille, le parti civili sono ben tutelate dai loro avocati — spiega il legale — la Germania non è la prima volta che prova ad estrometterci. Per evitare problemi abbiamo presentato la domanda di costituzione di parte civile seguendo due strade. La prima volta l’abbiamo presentata seguendo quando prevedono le norme internazionali, ovvero l’abbiamo depositata all’ufficio notifiche del Tribunale di Roma che ha l’inviata alla Ministero egli Esteri alla Farnesina che attraverso un messo diplomatico l’ha fatta avere all’ambasciata tedesca in Italia. Ed è la strada che i tedeschi, tramite l’avvocato Dossena che li rappresenta, contestano. Ma la seconda volta abbiamo mandato la richesta in Germania attraverso l’ambasciata italiana a Berlino. Abbiamo seguito entrambe le procedure. E il Tribunale militare in primo grado ci ha dato ragione».

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La Nazione, 4 maggio 2010
Stragi, la Germania ricorre e «taglia» le parti civili
Sarà la Corte d’Appello militare a dire l’ultima parola nel processo per Vinca e San Terenzo

di Andrea Luparia

COLPO di scena nel braccio di ferro legale tra la Repubblica Federale di Germania, da una parte, e i superstiti delle stragi naziste a Fivizzano, dall’altra. La Germania ha presentato ufficialmente ricorso contro la sentenza con cui il Tribunale militare di Roma, a giugno dell’anno scorso, aveva condannato all’ergastolo 9 ex nazisti delle SS giudicandoli colpevoli delle stragi di San Terenzo Monti, Vinca e frazioni limitrofe. Nella sentenza ai rappresentanti delle parti offese, tra cui alcuni superstiti, i loro parenti e il Comune di Fivizzano, il Tribunale aveva disposto il riconoscimento di una provvisionale (circa 150mila euro ciascuno) che doveva essere pagata in solido dalle ex SS e dalla Repubblica Federale Tedesca. Una simile sentenza costituisce un precedente importante, soprattutto pensando al processo civile in corso davanti al Tribunale di Massa e intentato dai superstiti delle vittime di San Terenzo Monti e dai loro eredi, direttamente allo Stato tedesco considerato l’erede della Germania nazista. Sia le ex SS che la Repubblica Federale tedesca hanno presentato ricorso. Gli ex soldati nazisti , tutti ultra ottantenni, per non pagare la provvisionale e per evitare l’estradizione in Italia. La Repubblica Federale tedesca per ribadire quanto già detto in Tribunale e cioè che la questione dei risarcimenti dovuti dalla Germania all’Italia per le stragi avvenute nel nostro paese tra il 1944 e il 1945 era già stata chiusa nel 1961 con un accordo tra stati che aveva visto anche un pagamento di una forte somma. Ma c’è di più. La Germania sostiene, nel ricorso, che solo due parti civili hanno seguito con precisione
tutto l’iter legislativo e burocratico necessario per chiedere un risarcimento: l’avvocato Enrico Conti, a nome di Roberto Oligeri e l’avvocato Marianna Terenzoni (entrambi i legali sono del foro della Spezia) per conto di Inetta Orfanotti. Tutte le altre parti civili, a cominciare dal Comune di Fivizzano per finire con i superstiti e i parenti delle vittime di Vinca e delle altre frazioni, non hanno alcun diritto, secondo la Germania, in quanto non avrebbero seguito la procedura necessaria. Sarebbe stato commesso, in pratica, un errore di forma. «Noi abbiamo seguito quanto previsto dalle convenzioni internazionali — spiega l’avvocato Enrico Conti — abbiamo mandato tutto all’ambasciata italiana a Berlino che ha provveduto ad inoltrare il materiale alle autorità tedesche. Gli altri, a quanto mi risulta, hanno mandato il plico all’ambasciata tedesca a Roma. Secondo la Germania, a quanto
pare, non andava bene». Ora spetterà ai giudici della Corte d’Appello militare a Roma riprendere in mano le redini del processo. La prima udienza potrebbe avere luogo entro l’anno ma è impossibile fare previsioni. E per quanto riguarda la posizione della Germania, secondo la quale la storia dei risarcimenti era già stata chiusa nel 191 con l’intesa tra i due stati, l’avvocato Conti ribadisce: «La questione è stata superata dal Gup Ponticelli quando ha autorizzato la chiamata in causa della Germania». Ela provvisionale? «Stiamo valutando con quali provvedimenti farcela pagare — spiega il legale — ma non è facile. Purtroppo attualmente le 9 ex SS sono a casa loro, in Germania, e cercano di prendere altro tempo per evitare di essere estradati in Italia».

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