giovedì 18 febbraio 2010

Il film dietro le quinte «Emozione Monte Sole»


Resto del Carlino - Bologna del 18 febbraio 2010
Il film dietro le quinte
«Emozione Monte Sole»

di Francesco Fabbriani

FRA COLORO che hanno partecipato alle riprese del film su Monte Sole di Giorgio Diritti, c’è anche Elena Birmani, di Sasso Marconi. Elena ha già recitato in teatro. «Ho colto l’invito a partecipare al casting e sono stata selezionata perché il mio viso è stato giudicato ‘antico’ e la mia figura minuta corrispondeva a quelle delle donne dell’epoca, maltrattate dalla fame e dalla guerra», precisa. E’ stato interessante? «Esperienza meravigliosa. Una volta che abbiamo capito l’importanza del film abbiamo accettato di buon grado ogni sacrificio, la levataccia alle 4 del mattino, il freddo e la pioggia. La cosa comunque che più mi è piaciuta è stata quella di farsi truccare. In teatro ti devi truccare da sola». Essere protagonista delle tragiche vicende di Monte Sole ha portato problemi? «La partecipazione emotiva è stata fortissima, soprattutto fra i ragazzi che hanno interpretato il ruolo di soldati germanici. Erano quasi tutti studenti tedeschi, olandesi o danesi a Bologna per l’Erasmus. I tedeschi ancora sentono il peso e hanno affrontato il lavoro nella convinzione di essere artefici di un messaggio che rifiuta la guerra e condanna il nazismo. Un ragazzo olandese, dopo il primo giorno di lavorazione, se ne è andato perché non sopportava la crudeltà del ruolo che gli era stato assegnato». Il film ha avuto anche critiche «Non tutti hanno capito il regista Giorgio Diritti. Il suo scopo non era quello di stabilire a chi sono da attribuire le colpe. Ha voluto dare immagine ai sentimenti della gente. E’ emblematica la frase finale della bambina protagonista che dice: ‘Perché si uccidono fra di loro? Perché non sono rimasti a casa con i loro bambini?’». E’ stata quindi un’esperienza gravosa? «Ci siamo anche divertiti. Coloro che hanno sofferto di più sono stati i bambini, che non capivano le urla dei soldati tedeschi: si spaventavano e piangevano davvero. Chi subiva di più questa pressione era Riccardo, un bimbo di tre anni al centro di un episodio divertente. Riccardo ha compiuto gli anni durante le lavorazioni e gli attori che impersonavano i nazisti si sono presentati sul set marciando minacciosi verso le vittime. Arrivati davanti a Riccardo, invece dei mitra hanno sfoderato una bella torta e gli hanno cantato gli auguri in tedesco. I cameramen hanno ripreso tutto poiché non sapevano che era un fuori programma. Peccato che la scena non possa essere inserita nel film».

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