lunedì 2 febbraio 2009

Ann & Jack McDaniel





Riceviamo da Giancarlo Rivelli e volentieri pubblichiamo.
“Il giorno 8 novembre 2008, dopo un lungo scambio di e-mail, ho incontrato alla stazione di Firenze i coniugi americani Jack McDaniel, 84 anni ed ex ingegnere dell’esercito, e la moglie Ann Talbott, 81 anni e sorella del soldato Charles Blakely Talbott, appartenente alla compagnia G del 133° reggimento della 34a divisione di fanteria US, morto il 2 ottobre 1944 nei pressi di Cedrecchia (Comune di San Benedetto Val di Sembro). Li ho accompagnati in auto in Appennino e, usciti dal casello di Pian del Voglio, siamo arrivati in una zona aperta da cui era possibile dare un vasto colpo d’orizzonte e orientare i miei ospiti, leggendo nel contempo i passi del diario del 133° reggimento relativi ai luoghi posti davanti ai loro occhi. Una volta individuata dall’alto l’area di interesse l’abbiamo raggiunta, raccogliendo lungo la strada un testimone oculare dell’epoca, il sig. Fernando Farini di Madonna dei Fornelli. Con i suoi 85 anni sorretti da un fisico ancora prestante e una memoria di ferro, ci ha raccontato come ha visto svilupparsi l’attacco americano da un punto d’osservazione privilegiato: aveva infatti accompagnato verso Madonna dei Fornelli i primi reparti americani, che avevano posto poi il loro comando nella sua casa. Con precisione ha indicato dove erano avvenuti gli episodi principali e dove aveva visto giacere numerosi corpi di soldati americani, fra cui, probabilmente, quello del povero Charles Blakely Talbott. Nel frattempo siamo stati raggiunti dal sindaco di San Benedetto Val di Sembro (nel cui territorio si trova la località di Cedrecchia), il sig. Gianluca Stefanini, che con parole semplici, ma significative, ha raccolto in un vasetto un poco di suolo e lo ha donato, con gesto evocativo e di ringraziamento, seppure postumo, alla signora Ann, quale simbolo del sentimento di riconoscenza che ancora oggi la popolazione locale sente per chi ha combattuto e sofferto per la nostra libertà. Anche un fiore di campo le è stato dato, un fiordaliso, raccolto dove i combattimenti sono stati più aspri. Poi il sig. Fernando ci ha accompagnato alla chiesa di Cedrecchia, raccontando particolari atroci degli scontri, come gli irriducibili paracadutisti tedeschi schiacciati nelle loro buche dai cingoli dei carri armati americani, o il civile locale che, finiti i combattimenti, urinò sulla testa di un ferito tedesco riverso a terra. Il giro è proseguito a Monzuno, per un veloce pasto e un saluto del sindaco Andrea Marchi che ha omaggiato gli ospiti di una guida locale della Linea Gotica. La tappa successiva è stato il museo Winter Line di Livergnano, dove eravamo attesi dai proprietari e curatori Umberto Magnani e Patrizia Piana. Questo piccolo museo privato, aperto al pubblico nei giorni prefestivi e festivi, ha grandemente impressionato gli ospiti, che hanno potuto toccare con mano i tanti reperti esposti. Anche in questa occasione Jack e Ann sono stati omaggiati di due pubblicazioni, cosa che ha indotto Jack a promettere che appena tornato a casa inizierà a studiare la nostra lingua! Il tour ha avuto la sua conclusione al cimitero tedesco del passo della Futa, la cui distesa di oltre 34.000 morti tedeschi ha molto colpito e mosso a compassione. Considerata l’età Ann e Jack sono poi stati da me accompagnati ai piedi della scaletta della nave da crociera ormeggiata nel porto di Livorno, da cui erano sbarcati la mattina.”

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