giovedì 10 giugno 2010

Monzuno: Ritrovati i resti di due parà tedeschi


Dal blog di Francesco Fabbriani

Ritrovati i resti di due parà tedeschi

I resti dei due parà tedeschi ritrovati da Luca Fortuzzi e Gianfranco Relli, sulle colline di Monterumici in comune di Monzuno saranno traslati oggi al cimitero tedesco della Futa. Il sindaco Marco Mastacchi, alle 9, consegnerà a Micheal Cardari, responsabile e curatore del cimitero tedesco i resti dei due militari per le onoranze funebri. A riportare alla luce i resti dei due militari è stata una frana e a dare loro una identità, le indagini dei due ricercatori, autori assieme a Alberto Benuzzi, dell’apprezzatissimo volume ‘La Gotica Ritrovata’, oltre ad altre pubblicazioni. Fortuzzi e Relli, grazie al diario del ‘135th regiment della 34th Infantry Division’ hanno potuto risalire all’accadimento che è costato la vita ai due parà. Fra il 13 al 15 ottobre del ’44 gli americani cercarono in tutti i modi di sfondare la linea del fronte che era tenuta dai paracadutisti della quarta divisione (4° Fallschirmjager Division) e dalla 16 SS panzergrenadier Division Reichsfurer. Oltre ad azioni militari su grande scala, sia gli americani che i tedeschi utilizzavano delle pattuglie di pochi uomini per catturare prigionieri e verificare le forze avversarie. Durante uno di queste pattugliamenti, i tedeschi infiltrarono un gruppo di 28 Fallschirmjager attraverso i campi minati sotto Monterumici. La pattuglia venne sorpresa da una americana che fece entrare in azione l’artiglieria. I tedeschi furono costretti a rientrare lasciando sul campo 7 morti che, a causa dell’intenso fuoco nemico, non riuscirono a recuperare. Nel marzo scorso il ritrovamento dei due scheletri, di una piastrina, un distintivo da spallina, tutti i bottoni delle due giacche, le zip dei giacconi e un badiletto. “Purtroppo non si trova nient’altro per cui, probabilmente, i soldati americani della pattuglia del lontano 1944 hanno preso come souvenir gli oggetti mancanti, era pratica piuttosto comune durante la guerra, prima di dare una veloce sepoltura ai resti dei nemici,” hanno detti i due ricercatori. “Anche se pochi, gli oggetti presenti sono sufficienti per identificare i due cadaveri come paracadutisti tedeschi, perché, oltre alla piastrina di riconoscimento numerica, in dotazione dei soli reparti di volo e paracadutisti, ci sono le zip per la chiusura delle cerniera lampo,accessorio classico del giaccone dei paracadutisti, che sono presenti sui due scheletri. Lo scheletro privo di piastrina, presenta un distintivo da spallina con le lettere NS che corrisponde a ‘Luftnachrichtenschule’ cioè scuola trasmissioni dell’aviazione”, hanno concluso.

1 commento:

  1. che peccato...tutti i cimeli di maggior valore erano stati già trafugati ;)

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