Le celebrazioni inizieranno il 31 luglio e termineranno il 5 settembre
martedì 27 luglio 2010
Sant'Anna di Stazzema: Celebrazione del 66° anniversario della strage
Le celebrazioni inizieranno il 31 luglio e termineranno il 5 settembre
lunedì 26 luglio 2010
Trignano di Fanano (Modena), 7 agosto, Turchi "La Linea Gotica dei Monti della Riva"
Comune di Fanano
Comitato Terra di Trignano
Parco del Frignano
SABATO, 7 AGOSTO 2010
La Linea Gotica dei Monti della Riva
Le voci del 18 febbraio 1945
Trignano di Fanano (Modena)
In occasione della festa patronale di "San Giusto" proponiamo un'escursione sulla Linea Gotica dei Monti della Riva dove avremmo la possibilità di vivere la storia in prima persona con il diorama vivente: "18 febbraio 1945, il giorno prima dell'attacco" e sostenere l'apertura del centro tematico etnografico nelle ex-scuole.
Ritrovo: ore 9 piazza di Trignano
Difficoltà: Escursionisti esperti
Note: Spuntino al sacco e possibilità di Stand gastronomico al rientro a Trignano
Quota di partecipazione: € 10,00 adulti, gratis bambini fino a 14 anni.
Il ricavato sarà interamente devoluto al Comitato "Terra di Trignano" per gli allestimenti del Museo che stiamo realizzando nelle ex-scuole della frazione.
Info e prenotazioni: Massimo Turchi massimoturchi@libero.it - 335.7209899
Neviano degli Arduini (Parma), 1 agosto: Bosi "Achtung Banden!"
Dal 2 giugno al 28 Novembre si svolgeranno dieci escursioni nell'Appennino parmense orientale, per percorrere i sentieri che videro dipanarsi le vicende della guerra partigiana tra il 1943 e il 1945. uno dei fili conduttori delle escursioni sarà "la Quarantasettesima" un libro scritto da Ubaldo Bertoli, subito dopo la fine della guerra, che racconta le vicende umane e belliche di una brigata Garibaldi operante attorno al monte fuso; ma si toccheranno anche argomenti più particolari come i rapporti con la popolazione locale o la missione alleata, e argomenti di più largo respiro come la guerra in Italia e la politica della Repubblica Sociale.
Giovanni Bosi (Associazione Linea Gotica - Officina della Memoria)
ACHTUNG BANDEN!
Escursione sulle pendici occidentali del Monte Fuso per raccontare la nascita del movimento resistenziale nell'Appennino Parmense Orientale, tra il 1943 e il 1944
Ritrovo alle ore 9.30 a Campora di Neviano degli Arduini(davanti fontana pubblica)
Rientro previsto per le ore 17.00
PRANZO AL SACCO A CARICO DEI PARTECIPANTI
POSSIBILITA' DI VISTA AL MUSEO DELLA RESISTENZA DI SASSO
Attrezzatura consigliata:Scarponi da trekking, borraccia, Kway, bastoni da trekking.
In omaggio la cartina o la guida dei sentieri partigiani o altro gadget.
Gruppo Minimo 5 persone - Massimo 25 persone
Costo: 10 Euro, dai 11 ai 18 anni 5 Euro, gratuito per i minori di 11 anni
Prenotazione obbligatoria: CELL. 338 / 4336671 - giovannidellaverrucola@hotmail.it
L'escursione fa parte del programma CamminaParco e dintorni 2010-2011 nel Parco dei Cento Laghi e nel Distretto Turistico Appennino Parma Est
Se n'è andato Vernon Baker, il soldato "nero" che liberò la Versilia
Da "Lo Schermo.it" del 25 luglio 2010 riportiamo l'articolo di Nazareno Giusti
Se n'è andato Vernon Baker, il soldato "nero" che liberò la Versilia
VIAREGGIO, 25 luglio - Il 13 luglio è morto, dopo una lunga lotta contro il cancro, nella sua casa dell’Idaho, negli Stati Uniti, assistito dalla moglie e dai cinque figli, all’età di 90 anni, Vernon Baker, l’ufficiale della Divisione Buffalo che nel corso della Seconda guerra mondiale si rese protagonista di atti di eroismo durante le operazioni in Toscana a cui il regista Spike Lee si è ispirato per il suo film "Miracolo a Sant'Anna".
La notizia è stata data dallo storico versiliese Davide Del Giudice che ricorda: “ nell'aprile 1997 Baker fu accolto a Montignoso e nei paesi limitrofi con grande calore. Venne scoperta una targa in ricordo dei militari caduti e la stampa lo definì “l'eroe che espugnò il castello Aghinolfi”. Sempre in quell'occasione avvenne l'incontro con Emilio Bertelloni" riproposto anche nel documentario “Inside Buffalo” di Fred Kuwuornu in cui Baker fu intervistato dal regista italo ghanese sulla sua esperienza nella "Black Division". Baker è celebrato anche da una statua in bronzo sul viale Apua a Pietrasanta.
Tenente del 370° Reggimento della 92° Divisione “Buffalo” era entrato nell'esercito nel 1941, nel giugno 1944 era stato inviato in Italia dove fu ferito al braccio in ottobre.
“La vicenda straordinaria – dice Gianni Giampaoli – che vide Vernon Baker guadagnarsi, se pure molto tardivamente, il rispetto e la considerazione della Nazione Americana si svolse sulle pendici del castello di Aghinolfi. Erano le propaggini della famosa Linea Goticafortemente presidiate da truppe scelte germaniche. La sua squadra sopravanzò senza farsi scoprire, le linee nemiche e chiese ripetutamente al suo comando di far avanzare altre truppe a sostegno. Presto però Baker capì che sarebbero rimasti isolati e senza aiuti da parte del loro comando. Il comandante della sua squadra, con una scusa lo abbandonò, ritornando indietro verso le proprie linee. Allora Baker si tolse l’elmetto, come ha poi raccontato in seguito, perchè così poteva udire con chiarezza i secchi ordini che provenivano dai serventi dei nidi di mitragliatrice MG42 sparsi e ben mimetizzati nella vegetazione. Tagliando ancora diversi cavi telefonici impedendo così che questi serventi potessero comunicare tra loro. Iniziò quindi la sua azione solitaria e decisiva, per far fuori questi micidiali nuclei germanici. Questo soldato dimostrò soprattutto a sè stesso, che la sua condizione di militare di colore, non gli avrebbe impedito di offrire al suo paese il valore della sua determinazione e del suo coraggio. Fu con il valore ed il coraggio di questi uomini che gli Alleati sfondarono finalmente la Linea Gotica e dilagarono al nord, ponendo fine in Italia alla tragedia della Seconda guerra mondiale.”
Alla fine del conflitto rimase in Europa sino al 1947 poi continuò la sua carriera come istruttore paracadutista terminando il servizio nella Sanità durante la guerra del Vietnam. Anche se tardivamente, il 13 gennaio 1997, il presidente Bill Clinton conferì a sette militari distintisi in atti di valore nel corso del conflitto mondiale la Medal of Honor massima onorificenza dell'esercito americano. Lui era l'unico vivente. Quando Clinton terminò il suo discorso disse "God bless you, Vernon Baker and God bless America". Seguirono scroscianti applausi, mentre lui, non ce la fece a trattenere quella lacrima che lentamente gli rigò il volto, abbassò un attimo lo sguardo e poi lo rialzò, fiero e orgoglioso, perchè dietro a quella lacrima e quella medaglia c'era la sofferenza di un intero popolo. Finalmente riscattato.
Se n'è andato Vernon Baker, il soldato "nero" che liberò la Versilia
VIAREGGIO, 25 luglio - Il 13 luglio è morto, dopo una lunga lotta contro il cancro, nella sua casa dell’Idaho, negli Stati Uniti, assistito dalla moglie e dai cinque figli, all’età di 90 anni, Vernon Baker, l’ufficiale della Divisione Buffalo che nel corso della Seconda guerra mondiale si rese protagonista di atti di eroismo durante le operazioni in Toscana a cui il regista Spike Lee si è ispirato per il suo film "Miracolo a Sant'Anna".
La notizia è stata data dallo storico versiliese Davide Del Giudice che ricorda: “ nell'aprile 1997 Baker fu accolto a Montignoso e nei paesi limitrofi con grande calore. Venne scoperta una targa in ricordo dei militari caduti e la stampa lo definì “l'eroe che espugnò il castello Aghinolfi”. Sempre in quell'occasione avvenne l'incontro con Emilio Bertelloni" riproposto anche nel documentario “Inside Buffalo” di Fred Kuwuornu in cui Baker fu intervistato dal regista italo ghanese sulla sua esperienza nella "Black Division". Baker è celebrato anche da una statua in bronzo sul viale Apua a Pietrasanta.
Tenente del 370° Reggimento della 92° Divisione “Buffalo” era entrato nell'esercito nel 1941, nel giugno 1944 era stato inviato in Italia dove fu ferito al braccio in ottobre.
“La vicenda straordinaria – dice Gianni Giampaoli – che vide Vernon Baker guadagnarsi, se pure molto tardivamente, il rispetto e la considerazione della Nazione Americana si svolse sulle pendici del castello di Aghinolfi. Erano le propaggini della famosa Linea Goticafortemente presidiate da truppe scelte germaniche. La sua squadra sopravanzò senza farsi scoprire, le linee nemiche e chiese ripetutamente al suo comando di far avanzare altre truppe a sostegno. Presto però Baker capì che sarebbero rimasti isolati e senza aiuti da parte del loro comando. Il comandante della sua squadra, con una scusa lo abbandonò, ritornando indietro verso le proprie linee. Allora Baker si tolse l’elmetto, come ha poi raccontato in seguito, perchè così poteva udire con chiarezza i secchi ordini che provenivano dai serventi dei nidi di mitragliatrice MG42 sparsi e ben mimetizzati nella vegetazione. Tagliando ancora diversi cavi telefonici impedendo così che questi serventi potessero comunicare tra loro. Iniziò quindi la sua azione solitaria e decisiva, per far fuori questi micidiali nuclei germanici. Questo soldato dimostrò soprattutto a sè stesso, che la sua condizione di militare di colore, non gli avrebbe impedito di offrire al suo paese il valore della sua determinazione e del suo coraggio. Fu con il valore ed il coraggio di questi uomini che gli Alleati sfondarono finalmente la Linea Gotica e dilagarono al nord, ponendo fine in Italia alla tragedia della Seconda guerra mondiale.”
Alla fine del conflitto rimase in Europa sino al 1947 poi continuò la sua carriera come istruttore paracadutista terminando il servizio nella Sanità durante la guerra del Vietnam. Anche se tardivamente, il 13 gennaio 1997, il presidente Bill Clinton conferì a sette militari distintisi in atti di valore nel corso del conflitto mondiale la Medal of Honor massima onorificenza dell'esercito americano. Lui era l'unico vivente. Quando Clinton terminò il suo discorso disse "God bless you, Vernon Baker and God bless America". Seguirono scroscianti applausi, mentre lui, non ce la fece a trattenere quella lacrima che lentamente gli rigò il volto, abbassò un attimo lo sguardo e poi lo rialzò, fiero e orgoglioso, perchè dietro a quella lacrima e quella medaglia c'era la sofferenza di un intero popolo. Finalmente riscattato.
giovedì 22 luglio 2010
Crimini nazisti in Italia, Corte internazionale dell’Aja nega risarcimenti alle vittime italiane
Da Direttanews.it del 21 luglio 2010 riportiamo l'articolo di Ferdinando Pelliccia
Crimini nazisti in Italia, Corte internazionale dell’Aja nega risarcimenti alle vittime italiane
La Corte internazionale di giustizia dell’ Aja ha respinto il ricorso presentato dall’ Italia che chiedeva alla Germania indennizzi alle vittime italiane dei crimini compiuti dai nazisti durante la seconda guerra mondiale. Il ricorso è stato respinto con 13 voti su 14. Per i giudici internazionali la richiesta italiana ‘è irricevibile’. A questa sentenza l’Italia potrà fare appello entro il 14 gennaio prossimo. La Germania di fatto, ha ottenuto un grosso successo in quanto si era rivolta alla Corte ONU nel 2008 dopo che una sentenza della Corte di Cassazione italiana, nello stesso anno, aveva riconosciuto ai familiari di alcune vittime il diritto a ottenere indennizzi individuali da parte della Germania.
In particolare ai familiari di alcune vittime di una strage compiuta il 29 giugno 1944 quando 203 civili vennero massacrati dai soldati dell’esercito del Terzo Reich, a Civitella in Val di Chiana, Cornia e San Pancrazio, in Toscana. L’Alta corte italiana aveva quantificato l’indennizzo a circa 800mila euro. La cancelleria tedesca sulla base di un accordo del 1961, ha versato all’Italia un risarcimento per i danni di guerra una tantum pari a 40 milioni di vecchi marchi. Dopo di che ha negato ogni ulteriori indennizzo. Il successo acquisito ha una valenza particolare in quanto stoppa una possibile ‘corsa’ all’indennizzo se la sentenza, emessa da una corte internazionale, fosse stata sfavorevole. Commentando le determinazioni della Corte Internazionale l’avvocato Roberto Alboni, che per conto di un gruppo di familiari della strage di Civitella aveva richiesto l’indennizzo alla Germania, ha affermato: “Non è stato un successo della Germania, ma solo un passaggio tecnico che nulla cambia sul fronte degli indennizzi”. “In sostanza è solo un pronunciamento giurisdizionale. L’Aja ha dichiarato ‘irricevibile’ il ricorso dell’Italia verso la Germania, ma non si è pronunciata nel merito”, ha spiegato Alboni che ha concluso sottolineando come. “che sia la Germania o che sia l’Italia, alla fine di questa vicenda qualcuno pagherà e dovrà risarcire le famiglie delle vittime”. Il riferimento è al dibattito in corso, fuori del Parlamento per ora, dove è in discussione un disegno di legge presentato alla Camera nel giugno 2009 riguardante le misure di equa riparazione a favore delle vittime delle stragi nazifasciste. Un progetto di legge non ancora calendarizzato e di cui è il primo firmatario il deputato del Pd, Gianluca Benamati. Presentando il disegno di legge Benamati a suo tempo aveva sottolineato che: “esso si propone di superare il grave ritardo scontato dalle inchieste, che nel passato ha pregiudicato l’esito delle indagini con evidenti difficoltà nell’accertamento delle responsabilità”. Il disegno di legge dispone anche l’istituzione di un fondo a favore della conservazione della memoria storica di quegli eventi con attività di ricerca storica, azioni di supporto alla manutenzione e custodia di opere dedicate alla memoria delle stragi e diffusione della conoscenza storica nelle scuole. In virtù di questo il vice presidente del Senato, Vannino Chiti, sempre del Pd, ha proposto l’istituzione di un museo per ricordare le stragi nazifasciste in Italia. Chiti ha anche individuato un possibile luogo in cui costituirlo: l’Altare della Patria a Roma.
Sono 695 le stragi compiute dai nazifascismi documentate negli archivi militari della Procura generale militare di Roma e rinvenute nel 1994. Episodi che hanno segnato la storia moderna dell’Italia: dalle fucilazioni indiscriminate alle rappresaglie ed eccidi perpetrati in tutto il territorio nazionale, specialmente in Toscana ed in Emilia Romagna. Sono nomi tristemente noti quelli dove tra il marzo e il settembre del 1944, a Marzabotto, Sant’Anna di Stazzema, Civitella Val di Chiana, Vallucciole, San Godenzo, Monchio, Cervarolo, Tavolicci furono trucidati oltre 2.500 inermi civili, donne, vecchi e bambini.
Crimini nazisti in Italia, Corte internazionale dell’Aja nega risarcimenti alle vittime italiane
La Corte internazionale di giustizia dell’ Aja ha respinto il ricorso presentato dall’ Italia che chiedeva alla Germania indennizzi alle vittime italiane dei crimini compiuti dai nazisti durante la seconda guerra mondiale. Il ricorso è stato respinto con 13 voti su 14. Per i giudici internazionali la richiesta italiana ‘è irricevibile’. A questa sentenza l’Italia potrà fare appello entro il 14 gennaio prossimo. La Germania di fatto, ha ottenuto un grosso successo in quanto si era rivolta alla Corte ONU nel 2008 dopo che una sentenza della Corte di Cassazione italiana, nello stesso anno, aveva riconosciuto ai familiari di alcune vittime il diritto a ottenere indennizzi individuali da parte della Germania.
In particolare ai familiari di alcune vittime di una strage compiuta il 29 giugno 1944 quando 203 civili vennero massacrati dai soldati dell’esercito del Terzo Reich, a Civitella in Val di Chiana, Cornia e San Pancrazio, in Toscana. L’Alta corte italiana aveva quantificato l’indennizzo a circa 800mila euro. La cancelleria tedesca sulla base di un accordo del 1961, ha versato all’Italia un risarcimento per i danni di guerra una tantum pari a 40 milioni di vecchi marchi. Dopo di che ha negato ogni ulteriori indennizzo. Il successo acquisito ha una valenza particolare in quanto stoppa una possibile ‘corsa’ all’indennizzo se la sentenza, emessa da una corte internazionale, fosse stata sfavorevole. Commentando le determinazioni della Corte Internazionale l’avvocato Roberto Alboni, che per conto di un gruppo di familiari della strage di Civitella aveva richiesto l’indennizzo alla Germania, ha affermato: “Non è stato un successo della Germania, ma solo un passaggio tecnico che nulla cambia sul fronte degli indennizzi”. “In sostanza è solo un pronunciamento giurisdizionale. L’Aja ha dichiarato ‘irricevibile’ il ricorso dell’Italia verso la Germania, ma non si è pronunciata nel merito”, ha spiegato Alboni che ha concluso sottolineando come. “che sia la Germania o che sia l’Italia, alla fine di questa vicenda qualcuno pagherà e dovrà risarcire le famiglie delle vittime”. Il riferimento è al dibattito in corso, fuori del Parlamento per ora, dove è in discussione un disegno di legge presentato alla Camera nel giugno 2009 riguardante le misure di equa riparazione a favore delle vittime delle stragi nazifasciste. Un progetto di legge non ancora calendarizzato e di cui è il primo firmatario il deputato del Pd, Gianluca Benamati. Presentando il disegno di legge Benamati a suo tempo aveva sottolineato che: “esso si propone di superare il grave ritardo scontato dalle inchieste, che nel passato ha pregiudicato l’esito delle indagini con evidenti difficoltà nell’accertamento delle responsabilità”. Il disegno di legge dispone anche l’istituzione di un fondo a favore della conservazione della memoria storica di quegli eventi con attività di ricerca storica, azioni di supporto alla manutenzione e custodia di opere dedicate alla memoria delle stragi e diffusione della conoscenza storica nelle scuole. In virtù di questo il vice presidente del Senato, Vannino Chiti, sempre del Pd, ha proposto l’istituzione di un museo per ricordare le stragi nazifasciste in Italia. Chiti ha anche individuato un possibile luogo in cui costituirlo: l’Altare della Patria a Roma.
Sono 695 le stragi compiute dai nazifascismi documentate negli archivi militari della Procura generale militare di Roma e rinvenute nel 1994. Episodi che hanno segnato la storia moderna dell’Italia: dalle fucilazioni indiscriminate alle rappresaglie ed eccidi perpetrati in tutto il territorio nazionale, specialmente in Toscana ed in Emilia Romagna. Sono nomi tristemente noti quelli dove tra il marzo e il settembre del 1944, a Marzabotto, Sant’Anna di Stazzema, Civitella Val di Chiana, Vallucciole, San Godenzo, Monchio, Cervarolo, Tavolicci furono trucidati oltre 2.500 inermi civili, donne, vecchi e bambini.
martedì 20 luglio 2010
Castelnuovo Garfagnana (Lu), 22 luglio: "Leggere gustando" - La Linea Gotica in Garfagnana
Parlando con Massimo Turchi autore del libro "Le stragi sulla linea Gotica 1944".
Interventi di Andrea Giannasi, Angiolo Masotti, Davide del Giudice e Mario Pellegrinetti.
Nell’anteprima proiezione del trailer del film “Inside Buffalo" di Fred Kuwornu.
Thursday, the 22nd - The Gothic Line in Garfagnana
Massimo Turchi author of “Slaughter on the Gothic Line 1944”
Speeches: Andrea Giannasi, Angiolo Masotti, Davide del Giudice e Mario Pellegrinetti
Screening of the trailer of the film “Inside Buffalo” Fred Kuwornu.
Piandelagotti (Frassinoro, Mo) 24 luglio: Cosci-Bonaldi libro "Tre preti nella bufera"
Gattatico (Reggio Emilia), 22 luglio: "Una recita straordinaria"
Teatro e Canzone per la Memoria
Casa Cervi (Gattatico - Reggio Emilia)
Giovedì 22 luglio
Ore 21.30
Una recita straordinaria
dai testi e dalle favole di Giovannino Guareschi
Compagnia Arrivano dal mare!
Regia di Stefano Giunchi
Con Sergio Diotti e Lorenzo Palmieri
Musica AlchemicOrchestra
Spettacolo realizzato con il contributo di Alberto e Carlotta Guareschi, che hanno autorizzato lo studio dei testi di prigionia del padre, che fu internato come altri soldati dell’esercito italiano per essersi rifiutato di combattere, lavorare, collaborare con il regime nazifascista dopo l’8 settembre 1943.
Nelle opere al centro di questa lettura animata e musicata l’Autore si chiede quale può essere il ruolo della Poesia, della Musica, dell’Arte e della Cultura in generale per combattere le guerre.
Guareschi ci suggerisce che una possibile risposta può essere nella valorizzazione della memoria, e nella trasmissione della esperienze fra generazioni.
lunedì 19 luglio 2010
Monzuno (Bologna), 15 luglio: Robert Eugene Anttila cittadino di Monzuno
Da Il Resto del Carlino - Bologna" del 17 luglio 2010
di FRANCESCO FABBRIANI
MONZUNO - TOCCANTE CERIMONIA IN MEMORIA DI UN SOLDATO USA
Cadde per ultimo sulla Linea Gotica
Il nipote ritira il premio e piange
di FRANCESCO FABBRIANI
—MONZUNO— «QUANDO guardo le vostre facce felici mi dico che Eugene non è morto per niente. E’ morto anche per voi». Con queste parole Robert Eugene Anttila ha accolto la cittadinanza onoraria concessagli dal Comune di Monzuno. La cittadina ha voluto riconoscere il debito, non solo affettivo, con la famiglia Anttila, il cui componente Eugene, in forza all’esercito statunitense, perse la vita nell’aprile del ’45 nello scontro che precedette il crollo della Linea Gotica e la presa di Bologna da parte degli alleati. Robert, per rimarcare il piacere di essere stato inserito nell’elenco dei cittadini di Monzuno, si è subito ribattezzato ‘Roberto’. Il neo cittadino monzunese è il nipote di Eugene. Racconta che la sua vita è stata segnata dalla perdita dello zio e soprattutto dall’aver assistito e partecipato all’inconsolabile dolore della nonna. Lui stesso nel corso della cerimonio è scoppiato in lacrime.
ROBERT, per saperne di più della fine dello zio, vent’anni fa partì dal Nord Minnesota senza alcuna preparazione e si presentò a Monzuno. Superando le difficoltà della lingua, finì per incontrare le persone che lo hanno aiutato ad approfondire la storia dello zio e a individuare il luogo dove è rimasta ferito e dove fu ricoverato. «Il battaglione di Eugene Anttila — si legge nella ricerca storica di Giancarlo Rivelli, fra i più attivi nell’aiutare Robert — dopo aver resistito ad uno sbarramento di mortai e a un contrattacco tedesco accompagnato da altissime grida, conquistò una posizione sicura sulla cresta di Furcoli, nelle vicinanze di Monzuno, alle 10.30 del 16 aprile 1945.
NEL COMBATTIMENTO Engene rimase gravemente ferito all’addome da una raffica di mitragliatrice. Trascinato dai commilitoni al riparo di una grotta ai piedi di Furcoli morì dopo alcuni minuti fra le braccia del sergente Clifford Nelson. Venne poi seppellito nel cimitero militare di Pietramala e nel dopoguerra trasferito in madre patria. L’attestato di cittadinanza onoraria è stato consegnato a Roberto dal sindaco di Monzuno, Marco Mastacchi, con la presenza dell’ex sindaco Andrea Marchi che ha partecipato, quando ricopriva la carica di primo cittadino, alle ricerche di Robert a Monzuno.
Il resoconto fotografico della giornata
Molazzano (Lucca): Sassi Eglio nella Seconda Guerra mondiale
Da "Noi Tv - la vostra televisione" del 18 luglio 2010
Sassi Eglio nella Seconda Guerra mondiale
MOLAZZANA - Comune e Associazione Linea Gotica della lucchesia hanno organizzato una rievocazione storica nei luoghi che dal settembre '44 all'aprile '45 furono teatro di violente battaglie. Un tuffo nel passato per ricordare la guerra e il sacrificio di tanti italiani che si batterono per la liberta' del proprio paese. I paesi di Sassi ed Eglio hanno riportato alla luce l'atmosfera della seconda guerra mondiale. Qui, nei luoghi dove passava la Linea Gotica e che per otto mesi, dalla fine di settembre '44 all'aprile '45, si trovarono sotto le bombe, il Comune e l'Associazione linea gotica della lucchesia hanno rievocato quel periodo. Per l'occasione e' stata allestita una mostra mercato di reperti, fotografie e libri della Linea Gotica e della guerra. Alla manifestazione hanno partecipato i rappresentanti dei Comuni di Molazzana, Castelnuovo, Barga e Vergemoli, il senatore del Pd Andrea Marcucci, ma anche tanti reduci che non hanno voluto mancare all'appuntamento e hanno ricordato la loro storia. Dopo la rievocazione storica, la manifestazione si e' spostata al monumento ai caduti di Sassi dove una corono d'alloro e' stata deposta in memoria delle vittime della seconda guerra mondiale. Il picchetto d'onore e' stato affidato ad un gruppo di figuranti vestiti con le divise delle varie forze contrapposte sui fronti.
Canepina (Viterbo), 22 luglio: "Etnografia della memoria", Miriam Mafai a Canepina
Da "On Tuscia - Il quotidiano della Tuscia" del 19 luglio 2010
"Etnografia della memoria", Miriam Mafai a Canepina
CANEPINA – (m) Giovedì 22 luglio alle ore 18, nel Salone Quarto Stato del Museo delle Tradizioni Popolari di Canepina (Largo Maria De Mattias) la scrittrice e giornalista Miriam Mafai e il professor Maurizio Ridolfi, ordinario di storia contemporanea e preside della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università della Tuscia, presentano il libro di Antonio Riccio “Etnografia della memoria. Storie e testimonianze del secondo conflitto mondiale nei Monti Aurunci” (Edizioni Kappa).
Il testo nasce da una lunga ricerca etnografica condotta dall’équipe del Museo della Pietra di Ausonia (FR), diretto dallo stesso Antonio Riccio, sulla memoria contemporanea della seconda guerra mondiale. Il volume raccoglie le voci di testimoni di cinque comunità aurunche (Ausonia, Castelnuovo Parano, Coreno, Esperia, Selvacava) sopravvissuti alle violenze della guerra che in quest’area fu particolarmente drammatica, come ricorda anche l’icona letteraria della “Ciociara” di Alberto Moravia ripresa nell’omonimo film di Vittorio De Sica.
Dal vasto materiale narrativo, raccolto e trascritto fedelmente, è stato selezionato un ristretto numero di storie che saranno lette, in dialetto locale comprensibile da sei attori e attrici appartenenti al Gruppo dell’Etnomemoria Aurunca del Museo della Pietra di Ausonia.
Non sarà solo una rievocazione di dolorose vicende: queste storie, infatti, mostrano un impegno attivo a denunciare la guerra e la violenza in ogni loro manifestazione, al di là di ideologie e schieramenti di parte, illustrandone la crudeltà insensata e proponendo un riscatto possibile attraverso la testimonianza e la sua elaborazione artistica ed espressiva, come “ethos” del superamento reso possibile anche grazie alla ricerca museale ed al suo lavoro di ascolto e di rappresentazione.
Per informazioni: prof. Quirino Galli (direttore del Museo delle Tradizioni Popolari di Canepina) tel. 339.8450118 - Alberto Scala (membro del gruppo operativo) tel. 340.5263980.
venerdì 16 luglio 2010
Gattatico (Reggio Emilia), 16 luglio: "Il paese della vergogna"
Teatro e Canzone per la Memoria
Casa Cervi (Gattatico - Reggio Emilia)
Venerdì 16 luglio 2010
Ore 21.00
Il Paese della vergogna
con Daniele Biachessi
Fratelli Severini - GANG
Per tutta la durata del Festival è prevista l'apertura del Museo Cervi fino alle ore 21.00 e un servizio ristoro e bar con specialità del territorio per meglio assaporare la terra dei Capirossi di Gattatico, terra di contadini, di tradizioni e di arte popolare.
Questo spettacolo parte da un dato di fatto, incontrovertibile.
In Italia la verità storica non segue mai lo stesso binario della verità giudiziaria.
Lo dimostrano le prove delle stragi nazifasciste di Sant'Anna di Stazzema e Marzabotto nascoste nel cosiddetto "Armadio della vergogna". Lo dimostra il fatto che i colpevoli di stragi come Portella della Ginestra, Piazza Fontana, Piazza della Loggia a Brescia, treno Italicus, stazione di Bologna, Rapido 904, sono tutti sostanzialmente impuniti.
Neviano degli Arduini (Parma), 25 luglio: Bosi "Il Sentiero dei Paesi bruciati"
Dal 2 giugno al 28 Novembre si svolgeranno dieci escursioni nell'Appennino parmense orientale, per percorrere i sentieri che videro dipanarsi le vicende della guerra partigiana tra il 1943 e il 1945. uno dei fili conduttori delle escursioni sarà "la Quarantasettesima" un libro scritto da Ubaldo Bertoli, subito dopo la fine della guerra, che racconta le vicende umane e belliche di una brigata Garibaldi operante attorno al monte fuso; ma si toccheranno anche argomenti più particolari come i rapporti con la popolazione locale o la missione alleata, e argomenti di più largo respiro come la guerra in Italia e la politica della Repubblica Sociale.
Giovanni Bosi (Associazione Linea Gotica - Officina della Memoria)
DOMENICA 25 LUGLIO
Il Sentiero dei Paesi bruciati
Quando la guerra arrivò nelle case. Lungo i sentieri che uniscono Lagrimone, Moragnano e Rusino, per ricordare il rastrellamento del luglio ’44, tra incendi, morti e deportazioni
Ritrovo ore 9.30 a Lagrimone di Tizzano Val Parma (davanti MAGIC BAR)
Rientro previsto per le ore 16.00
PRANZO AL SACCO A CARICO DEI PARTECIPANTI
Attrezzatura consigliata:Scarponi da trekking, borraccia, Kway, bastoni da trekking.
In omaggio la cartina o la guida dei sentieri partigiani o altro gadget.
Gruppo Minimo 5 persone – Massimo 25 persone
Costo: 10 Euro, dai 11 ai 18 anni 5 Euro, gratuito per i minori di 11 anni
Prenotazione obbligatoria: CELL. 338 / 4336671 – giovannidellaverrucola@hotmail.it
giovedì 8 luglio 2010
Neviano degli Arduini (Parma), 18 luglio: Bosi "Il Monte dei partigiani"
DIECI APPUNTAMENTI PARTIGIANI
Dal 2 giugno al 28 Novembre si svolgeranno dieci escursioni nell'Appennino parmense orientale, per percorrere i sentieri che videro dipanarsi le vicende della guerra partigiana tra il 1943 e il 1945. uno dei fili conduttori delle escursioni sarà "la Quarantasettesima" un libro scritto da Ubaldo Bertoli, subito dopo la fine della guerra, che racconta le vicende umane e belliche di una brigata Garibaldi operante attorno al monte fuso; ma si toccheranno anche argomenti più particolari come i rapporti con la popolazione locale o la missione alleata, e argomenti di più largo respiro come la guerra in Italia e la politica della Repubblica Sociale.
Giovanni Bosi (Associazione Linea Gotica - Officina della Memoria)
DOMENICA 18 LUGLIO
Il Monte dei partigiani
Un percorso sulle pendici orientali del Monte Fuso, teatro di guerra partigiana ma, soprattutto, luogo di nascita e base operativa della 47ma Brigata Garibaldi, la brigata "..dalla testa troppo calda!"
Ritrovo ore 9.30 al Centro Parco Monte Fuso a Scurano di Neviano degli Arduini
Rientro previsto per le ore 15.30
PRANZO AL SACCO A CARICO DEI PARTECIPANTI
SERVIZIO DI TRASPORTO PER IL RITORNO A SASSO
Attrezzatura consigliata:Scarponi da trekking, borraccia, Kway, bastoni da trekking.
In omaggio la cartina o la guida dei sentieri partigiani o altro gadget.
Gruppo Minimo 5 persone - Massimo 25 persone
Costo: 10 Euro, dai 11 ai 18 anni 5 Euro, gratuito per i minori di 11 anni
Prenotazione obbligatoria: CELL. 338 / 4336671 - giovannidellaverrucola@hotmail.it
Maresca (San Marcello P.se), 17 luglio 2010: V Marcia della Memoria
V Marcia della Memoria
Casetta de' Pulledrari - Passo della Maceglia
(Maresca, San Marcello Pistoiese, Pistoia)
SABATO 17 LUGLIO 2010
Ore 10,00 Ritrovo presso il parcheggio della Casetta de' Pulledrari per la partenza
Per chi non può camminare al punto di ritrovo saranno disponibili delle navette
I partecipanti saranno coinvolti in un DIORAMA VIVENTE
Ore 13,00 Rientro alla Casetta de' Pulledrari per il pranzo
(Menù concordato a prezzo fisso € 15,00)
Per il pranzo è gradita la prenotazione al numero: 347 8530412 Rinaldo
Il 14 luglio del 1944 una truppa tedesca guidata da un fascista locale, attaccò di sorpresa, un gruppo di partigiani della brigata "G. Bozzi" al passo della Maceglia, nell'azione uccisero i partigiani Sergio Giovannetti e Franco Prioreschi, dopo un mese, in seguito alle ferite riportate, morì anche Romolo Castelli. Altri due furono i compagni feriti, ma non gravemente. Questo fu un duro colpo per la formazione, per il morale dei giovani e per tutto il paese di Maresca. Da 5 anni viene organizzata, dalla sezione dell'A.N.P.I Montagna Pistoiese una Marcia della Memoria che parte dalla Casetta de' Pulledrari ed arriva al passo della Maceglia. Per le persone che non possono camminare sono organizzate delle navette. Da l'anno passato, la Marcia si è arricchita di un'emozionante performance storica, il DIORAMA VIVENTE, che attraverso la rievocazione e la narrazione dei fatti, da parte di alcuni attori, coinvolge i partecipanti in un viaggio a ritroso nel tempo.
PER CONOSCERE E PER NON DIMENTICARE COME, E CHI, CI HA DONATO LA LIBERTÀ.
COME ARRIVARE
La Casetta de' Pulledrari si si trova a Maresca sull'Appennino Tosco-Emiliano, in Provincia di Pistoia, nel Comune di San Marcello Pistoiese.
Per arrivare a Maresca occorre imboccare l'autostrada A11 (Fi-mare) ed uscire al casello di Pistoia, seguire le indicazioni per Abetone - San Marcello P.se (SR 66 ex SS 66); arrivati al paese di Campo Tizzoro seguire l'indicazione "Maresca".
Arrivati a Maresca salire fino a Piazza Appiano, dove c'è la chiesa, dopo la chiesa svoltare a destra, si sale per circa 5 km, seguire le indicazioni per la Casetta de' Pulledrari - Foresta del Teso.
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